Denigrare chi è migliore di noi: "LA SINDROME DI PROCUSTE"
- Eugenia Altavilla
- 15 feb 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Quante volte abbiamo sentito dire "io sono il migliore, oppure io saprei fare meglio o ancora io ti critico e tento in tutti i modi di distruggerti così riesco ad emergere più di te". Bene questa è un pò la situazione attuale, la dimensione egocentrica e per così dire distruttiva della società che ci rende molto vicini a quella che viene identificata come la sindrome di Procuste.
Il "letto di Procuste" è l'espressione utilizzata per inglobare tutte le persone in un unico modo di pensare e di agire.
Il mito racconta che Procuste era un uomo molto alto e con una forza straordinaria che viveva sulle colline dell'Attica. Egli era solito offrire ospitalità ai viaggiatori solitari. Quando l'ospite dormiva, Procuste lo immobilizzava legandolo ai quattro lati del letto. Se il corpo del viaggiatore era troppo grande ne amputava le parti che sporgevano,
mentre se il corpo della vittima invece era troppo piccolo allora lo torturava a colpi di martello affinché raggiungesse le dimensioni del letto.
Nella società odierna, questo mito definisce la caratteristica di quelle persone solite a denigrare gli altri sopratutto quando queste sono migliori, agendo attraverso l'umiliazione, l'inganno, il danneggiamento altrui, il tutto alimentato da una dose infinita di invidia. L'altro non deve assolutamente essere migliore perché non deve diventare una minaccia. La strategia, della persona che soffre di tale sindrome, è di non sforzarsi minimamente di migliorare se stesso ma di spendere le proprie energie decidendo di limitare la capacità degli altri e questo in tutti i campi dalla politica, alle relazioni e all'interno dei contesti lavorativi.
Sono persone che vivono in un mondo irreale creato da loro, un universo parallelo che inevitabilmente entra in contrasto con quello reale e gli costringe a ribellarsi affossando gli altri. Per coloro che soffrono di tale sindrome, tutti possono diventare potenziali nemici e reagiscono attaccando e mettendosi da subito sulla difensiva, per cercare di contenere quanto più possibile la minaccia. Deformano la realtà, perché le loro idee devono assolutamente corrispondere alla rappresentazione del mondo che loro stessi hanno costruito nella loro mente. Non tollerano le differenze e sono restii al cambiamento, tanto che preferiscono restare nella loro comfort zone. Data la situazione attuale della nostra società e la grandissima diffusione degli odiatori seriali che talvolta ritroviamo sui social ovvero gli haters, sarebbe utile poter combattere il Procuste che è in ognuno di noi, cercando sempre di migliorarci prima ancora di distruggere.
Dott.ssa Eugenia Altavilla

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