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Che cosa provoca l'isolamento sociale? Quali sono le strutture cerebrali coinvolte?

  • Eugenia Altavilla
  • 12 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 apr 2020

Ecco come altera la nostra psiche.

L'isolamento sociale è una condizione che provoca alterazioni comportamentali e stati depressivi in gran parte dei mammiferi, esseri umani compresi.

La situazione patologica che ne deriva è sostenuta da alterazioni biomolecolari a livello cerebrale.

Questo è stato chiarito dal gruppo di ricercatori del CALIFORNIA ISTITUTE OF TECHNOLOGY (Moriel Zelikowsky e colleghi), i quali in una serie di esperimenti, hanno riscontrato che negli animali un isolamento protratto per almeno due settimane, produce un alterazione comportamentale importante.

I cambiamenti comportamentali riscontrati durante l'esperimento riguardano: una maggiore aggressività nei confronti dei topolini sconosciuti, paura persistente ed ipersensibilità alle minacce, rispetto invece a quei esemplari che avevano avuto solo un isolamento breve oppure nessun isolamento.

Questi cambiamenti provocano nel tessuto cerebrale, un innalzamento di un neuropeptide ovvero la tachinina2/neurochininaB. Questo neuropeptide è particolarmente rilevante nell'amigdala e nell'ipotalamo, strutture cerebrali coinvolte nel comportamento emotivo e sociale.

Durante i vari esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che silenziando il gene TAG, che è il gene da cui dipende la tachinina2 nell'amigdala, i topolini smettevano di avere paura, continuando però a manifestare stati aggressivi, se invece silenziavano il gene TAG nell'ipotalamo, avveniva l'esatto contrario ovvero si riduceva l'aggressività, ma non la paura.

Durante gli esperimenti i ricercatori hanno somministrato un farmaco chiamato OSANETANT , il quale si è dimostrato efficace nel contrastare i comportamenti aggressivi dei topolini in isolamento sociale protratto. Diversamente se si stimolava la sovrapproduzione della tachinina 2 nelle due aree cerebrali (ipotalamo ed amigdala), anche i topolini che erano stati tenuti in condizioni normali iniziavano a manifestare tutta la sintomologia relativa all'isolamento sociale.

Da questa ricerca si evince che questo peptide potrebbe avere un ruolo in alcune forme di stress come asserisce David J. Anderson, coautore della ricerca.

"Lo studio solleva quindi la possibilità che questo farmaco possa essere riproposto per curare altri disturbi psichiatrici correlati all'isolamento sociale, e forse ad altri tipi di stress, anche negli esseri umani".

La condizione di isolamento sociale quindi, determina alcune alterazioni comportamentali portando a definire che l'isolamento è una condizione innaturale che mette a dura prova la capacità umana di cooperazione.

D'altronde come asserisce il filosofo greco Aristotele nella sua "Politica", l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società, in quanto la socialità è un istinto primario oltre che il risultato di altre esigenze.



Dottoressa Eugenia Altavilla

(Psicologa)


 
 
 

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